Il Muflone: un ovino selvatico che domina le alture europee
Muflone

In un mondo sempre più urbanizzato, dove la natura sembra spesso arretrare di fronte all'espansione umana, il muflone europeo (Ovis gmelini musimon *) rappresenta un esempio affascinante di resilienza. Questo elegante ovino, con le sue corna a spirale e il mantello bruno-rossastro, abita le zone montuose e rocciose, dimostrando una straordinaria capacità di adattamento a condizioni ambientali difficili.

Esploriamo insieme le caratteristiche, l'habitat e le abitudini alimentari di questo ungulato.

Aspetto e comportamento

Con un'altezza al garrese che oscilla tra i 65 e i 75 cm, presenta un dimorfismo sessuale evidente: i maschi, più robusti e pesanti (fino a 50 kg), sfoggiano corna maestose che possono superare i 70 cm di lunghezza, mentre le femmine sono generalmente più piccole e spesso prive di corna. Il mantello, bruno-rossastro in estate, si infittisce e si scurisce in inverno, assumendo tonalità quasi nerastre per proteggersi dal freddo. Una macchia chiara sul dorso, chiamata "sella", è un tratto distintivo della specie.

Vivace e sociale, forma branchi composti principalmente da femmine e giovani, mentre i maschi adulti preferiscono una vita più solitaria, unendosi al gruppo solo durante la stagione degli amori, tra ottobre e dicembre. In questo periodo, si affrontano in duelli spettacolari, scontrandosi con le corna per conquistare il diritto di accoppiarsi.

Habitat

Le popolazioni attuali in Corsica e Sardegna discendono probabilmente da antichi ovini domestici reinselvatichiti. Tuttavia, l'ambiente favorevole trovato in altre regioni europee, come l'Italia continentale, la Francia e la Spagna, ha permesso una diffusione più ampia. Le zone montuose e rocciose offrono rifugio dai predatori, ma la specie si adatta anche a boschi e pascoli alpini ricchi di vegetazione. La grande versatilità consente di prosperare a diverse altitudini, dalle aree elevate fino a quote più basse, purché vi siano sufficienti risorse alimentari.

Alimentazione

La dieta è principalmente erbivora, basata su erba, foglie, germogli e licheni. Durante i mesi estivi, quando la vegetazione è abbondante, si nutre di erba fresca e piante aromatiche, mentre in inverno, quando il cibo scarseggia, non esita a brucare arbusti, cortecce e persino radici. La capacità di sfruttare diverse fonti alimentari è un altro fattore che contribuisce alla sopravvivenza in ambienti spesso ostili.

Un aspetto interessante è la preferenza per le piante aromatiche, che conferiscono alla carne un sapore particolare, molto apprezzato in ambito culinario. Tuttavia, questa caratteristica lo rende anche vulnerabile alla caccia eccessiva, che in alcune zone ha minacciato la stabilità delle popolazioni.

Proteggere il muflone: tra minacce attuali e progetti di salvaguardia

Nonostante la sua straordinaria capacità di adattamento, il muflone deve affrontare numerose minacce che mettono a rischio la sua sopravvivenza. La perdita di habitat, causata dall'espansione urbana, dalla deforestazione e dalla frammentazione del territorio, rappresenta una delle principali sfide. A ciò si aggiunge la competizione con altre specie per le risorse alimentari e la caccia illegale, che in alcune aree ha contribuito a un sensibile declino delle popolazioni. Inoltre, i cambiamenti climatici stanno alterando gli ecosistemi montani, rendendo più difficile l'accesso a cibo e rifugi sicuri.

Per contrastare queste minacce, sono stati avviati diversi progetti di conservazione, sia a livello locale che internazionale. In Sardegna, una delle sue roccaforti storiche, sono state istituite aree protette e riserve naturali dove la specie può vivere e riprodursi in sicurezza. Programmi di monitoraggio scientifico, basati su tecniche avanzate come il tracciamento GPS e l'analisi genetica, permettono di studiare gli spostamenti, le abitudini e la salute delle popolazioni, fornendo dati essenziali per una gestione efficace.

Iniziative di sensibilizzazione coinvolgono le comunità locali, promuovendo un turismo sostenibile e pratiche di gestione del territorio rispettose dell'ambiente. In alcune regioni d'Europa, progetti di rewilding mirano a ripristinare gli habitat naturali. Il rewilding, o "rinaturalizzazione", è un approccio conservazionista che punta a riportare gli ecosistemi al loro stato originario, reintroducendo specie chiave e ripristinando processi ecologici naturali. Nel caso del muflone, questo si traduce nella creazione di corridoi ecologici che favoriscono la migrazione e lo scambio genetico tra diverse popolazioni, riducendo il rischio di isolamento e aumentando la resilienza della specie.

Questi sforzi non solo proteggono l'animale, ma contribuiscono anche a preservare la biodiversità degli ecosistemi montani. Campagne educative nelle scuole e tra i cacciatori mirano a diffondere una maggiore consapevolezza sull'importanza della conservazione della specie. Allo stesso tempo, collaborazioni tra enti pubblici, organizzazioni ambientaliste e università stanno portando avanti ricerche per sviluppare strategie di gestione sempre più efficaci, che bilancino le esigenze della fauna selvatica con quelle delle attività umane.

Grazie alla sua eleganza e alla capacità di resistere in condizioni difficili, il muflone rimane un simbolo della natura selvaggia che ancora resiste in Europa. La sua storia ci ricorda l'importanza di preservare gli ecosistemi montani e di rispettare gli equilibri naturali. Solo attraverso un impegno concreto e condiviso, che unisca scienza, politica e comunità locali, potremo garantire un futuro a questo straordinario abitante delle alture, che da secoli cammina silenzioso tra le rocce e i pascoli delle nostre montagne.


* È opportuno precisare che la classificazione tassonomica del muflone รจ oggetto di dibattito. Alcune fonti lo considerano una sottospecie del muflone asiatico (Ovis gmelini), mentre altre lo classificano come una forma rinselvatichita della pecora domestica (Ovis aries).


Autore: Riccardo Alaimo - Data di pubblicazione: 09/03/2025

Autore: Riccardo Alaimo
Data di pubblicazione: 09/03/2025